Il Trombettista








Ero ancora piccolino, ché mio nonno, per regalo comprò un flauto ricavato da un ramo di pero. Era sempre stata una strana mia passione, quella di scappare dal paesino su in collina; per arrivare al mare: sulla costa sud del nostro paese. Mio fratello mi prendeva in giro sempre, quando, solo, ripetevo quel passaggio, sempre uguale, delle note un po' stonate. Sono poche e neanche chiare le cose che riuscivo a fare. Ripetevo, sempre e solo, la canzone che sentivo, con mio padre, alla radio della trattoria. Dove mi portava, quand'è festa, a mangiare. 
Una sera tardi, imboccata la strada che saliva su all'emporio, per poi girare a destra verso il bosco; mi ci infilai deciso. Ora non ricordo come mi svegliai di soprassalto, ma disteso lungo il vicolo del porto, con una bottiglia in mano di Cognac, ed un pacchetto di patate fritte ormai fredde; realizzai che non avevo ancora cinquant'anni, e sentivo già la pesantezza di questi anni, scivolati via tra una fermata e un'altra dentro il porto di Marsiglia. Tra un viaggio ed un ritorno, e la solita bottiglia a rifarmi compagnia. Con lei volo e sognavo te; che non sei mai ritornata in questa vita povera di un uomo, che già pensa al suo ultimo percorso ormai in discesa. E non vuole più tornare con la mente a una giornata un po' speciale.















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